Ci rivediamo lassù: il romanzo di Lemaitre

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'See You Up There' è un magnifico ritratto romanzato della fine della Prima Guerra Mondiale. Il suo autore ci porta nella Parigi del 1919, una città che piangeva i caduti e non sapeva cosa fare con i sopravvissuti.

Nel romanzo di Pierre Lemaitre Ci vediamo di nuovo lassù La Prima Guerra Mondiale sta per finire. I soldati al fronte cercano di togliersi dalla testa questa idea, temendo che le loro aspettative, che corrono più veloci dei proiettili, non vengano soddisfatte. Sarebbe molto più facile credere ma poi molto difficile accettare che la realtà volta le spalle alla fede. In questo contesto, il facile diventa difficile.

Questa volta, però, saranno le indiscrezioni a prevedere cosa accadrà; forse troppo tardi per due soldati che negli ultimi istanti di quel doloroso conflitto vedranno le loro vite unite per sempre da un legame invisibile che richiederebbe una vita intera per essere spiegato.

Il romanzo - e il film omonimo - inizia all'interno della trincea dove il tenente Pradelle teme che la guerra finirà senza essere riuscito a ottenere sufficienti onori. Per evitare ciò pensa di mandare due dei suoi uomini a spiare il nemico per poi ucciderli alle spalle. La sua idea è quella di provocare uno scontro finale che aggiunga un'ultima vittoria al suo record di servizio.

Grazie agli avvenimenti della vita, uno dei suoi soldati Albert scopre lo stratagemma. Pradelle si rende conto di essere stato scoperto e cerca di uccidere il soldato. Anche questa volta, però, non sarà fortunato. L'uomo che pensava di aver lasciato sepolto vivo nel cratere di un obice non morirà.

Uno dei suoi compagni Edward riuscirà a salvarlo. Un atto eroico non ripagato dalla fortuna. Un pezzo di scheggia di artiglieria sfigura il volto di Edoardo. La guerra finisce per tutti in Europa, per la Francia e per i tre personaggi che fanno da filo conduttore del romanzo.

Il mondo ha sempre sofferto di catastrofi ed epidemie e la guerra non è altro che una fusione di entrambe.

-tratto da Ci vediamo di nuovo lassù

Ci vediamo di nuovo lassù dopo la guerra

Gran parte della storia raccontata nel romanzo Ci vediamo di nuovo lassù ha luogo la sfida di ricostruire ciò che è stato distrutto, il ritorno a una vita lontana dalle trincee e dove volano i proiettili e i cattivi sono diversi; oppure gli stessi ma con altri vestiti.

Stiamo assistendo alla formazione di una vera e propria mafia che, sotto l’egida di istituzioni corrotte, non esita a commerciare e a trarre profitto dal dolore di un intero Paese. Molte famiglie vogliono solo guarire le ferite causate da perdita dei loro cari seppellendo in pace i caduti e gli eroi.

Una missione difficile quando chi deve occuparsi di questo compito ha poco o nessun rispetto nel dare un dignitoso addio ai defunti. La situazione è difficile e lì Il viaggio Ci vediamo di nuovo lassù ci rendiamo conto che la volontà non conta nulla . Il romanzo è la narrazione di un disastro.

I sopravvissuti accompagnano i caduti più a livello fisico che mentale. C'è chi è tornato vivo ma traumatizzato sfigurato per sempre segnato dall'orrore vissuto. Ma anche su di loro grava il sospetto.

Perché sono sopravvissuti? Perché non sono morti come gli altri? Uomini etichettati e ignorati perché rappresentano un passato segnato dall'orrore, dalla fame e dalla distruzione.

Ogni storia ha bisogno di una fine, è la legge della vita. Può essere tragico, insopportabile o ridicolo, ma ce n'è sempre uno.

-Preso da Ci vediamo di nuovo lassù

La storia di ciò che abbiamo perso e ritrovato

Due soldati tornano dalla guerra e trovano un paese diverso da quello che hanno lasciato. Lo sgomento si fa strada in loro, resta lo stesso istinto di sopravvivenza le paure si amplificano e tuttavia il rapporto con la vita non viene interrotto. Una relazione che si mantiene attraverso un paio di scarpe o una maschera di cartapesta capace di trasformare un volto sfigurato in un volto accettabile.

Vediamo anche come l'infanzia con il suo modo particolare di vedere il mondo pieno di innocenza ci permetta di eliminare parzialmente il amarezza provato. Sono proprio i più piccoli che smettono di guardare la bruttezza prima degli altri per concentrarsi su ciò che si può fare.

In Ci vediamo di nuovo lassù vediamo che le speranze infrante possono influenzare la nostra vita che un padre deve prima seppellire suo figlio per poterlo accettare. Lo capiamo perché tutti abbiamo provato la sensazione che si prova quando qualcosa sembra non avere importanza per te, ma ci rendiamo conto di aver sbagliato solo quando non c'è più.

L'autore afferma che non poteva evitare di ispirarsi Lazzarillo de Tormes . Troviamo sicuramente un parallelo nelle pagine del suo romanzo: è Edouard che insegna ad Albert (la sua guida) varie strategie per sopravvivere e sfruttare un mondo che non li ama e non li apprezza.

Un romanzo delizioso. Un ritratto, spesso ironico, di come una guerra non solo provoca distruzione e morte, ma ha anche il potere di dilaniare la società e segnare intere generazioni.

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