La migliore vendetta è essere felici

Tempo Di Lettura ~5 Min.
La vendetta è un desiderio quasi naturale ma di solito porta con sé ripercussioni indesiderate.

La migliore vendetta è quella che non viene compiuta. La migliore vendetta è sorridere all’odio, soffocare la rabbia e dimostrare agli altri che si può essere felici. Perché non esiste strategia migliore che agire con il calma e la saggezza di andare avanti con lo sguardo fermo e il cuore riposato, con la consapevolezza che ci sono pesi che non vanno portati dietro troppo a lungo.

Confucio diceva che prima di intraprendere il viaggio della vendetta bisogna scavare due tombe. Il nostro e quello del nostro avversario. La filosofia ci ha sempre offerto sistemi di riferimento per riflettere sull'azione di vendetta e sulle conseguenze morali legate a questa pratica tanto popolare quanto attraente.

Vendicarsi è umano, perdonare è divino.

-Walter Scott-

Abbiamo usato l'ultimo termine, cioè attraente per un fatto specifico. Siamo di fronte ad un comportamento umano che da sempre attira la nostra attenzione, non possiamo negarlo.

Come non citare, in questo frangente, il grande esempio letterario di Edmond Dantès o del Conte di Montecristo. L'indimenticabile personaggio di Alexandre Dumas ci insegna che la migliore vendetta è quella servita fredda, senza fretta e calcolata alla perfezione. Agatha Christie dal canto suo ci rende partecipi di una trama complessa e altrettanto violenta nel suo romanzo Dieci piccoli indiani per mostrarci che le azioni malvagie o cattive devono essere vendicate nel modo giusto.

La vendetta ci attrae e talvolta la giustifichiamo anche. Ma quali processi psicologici sono alla base di questo atto?

Vendetta: un desiderio umano

La maggior parte di noi ad un certo punto della nostra vita si sentiva offesa, ferita o risentita al punto che l'ombra di quella figura amara e funebre ma sempre allettante le attraversò la mente: la vendetta. Le nostre bussole morali perdono il nord e immaginiamo forme, metodi e situazioni in cui il dolore che ci attanaglia ritorna a chi lo ha causato.

Ma una cosa che va chiarita fin da subito e che ci ricorda lo psicologo Gordon E. Finley, grande esperto di comportamenti criminali, è che la vendetta ha poco a che fare con la moralità. La vendetta è un impulso ed è la catarsi di rabbia e odio. Per fare un altro esempio, come rivela un lavoro condotto dal professor Ernst Fehr dell'Università di Zurigo, oltre il 40% delle decisioni prese nel mondo degli affari hanno come unico obiettivo la vendetta su un rivale.

Lo stesso accade con i reati per cui viene commessa più della metà rancore accumulato nei confronti di qualcuno e per il desiderio espresso di compiere vendetta. Tutto ciò ci costringe a prendere coscienza che la migliore vendetta non esiste perché va oltre i risultati che con essa possiamo ottenere ci trasformiamo in aggressori e in questo modo acquisiamo la stessa qualità morale di chi ci ha causato il danno.

La migliore vendetta

Potremmo giustificare che la migliore vendetta è quella che non viene attuata perché lo dettano il sentimento comune e le teorie religiose spirituale e anche filosofici a cui molto spesso facciamo affidamento. Analizziamo invece questa affermazione da un punto di vista puramente psicologico.

Per esempio Ci siamo mai chiesti cosa spinge certe persone a ricorrere costantemente alla vendetta ? Vediamolo qui sotto.

Caratteristiche delle persone vendicative

  • Una persona che reagisce a qualsiasi offesa grande o piccola in modo vendicativo presenta una scarsa gestione emotiva e una scarsa capacità di conoscere se stessi (quando qualcuno mi offende sfogo la mia rabbia e il mio odio).
  • Si tratta di profili che credono di possedere la verità assoluta o universale. Sono il diritto e la giustizia il chiaro esempio di ciò che ogni persona dovrebbe essere.
  • Presentano anche un pensiero dicotomico: o sei con me o contro di me, le cose saranno fatte bene o male.
  • Di solito hanno un livello di empatia molto basso.
  • Non perdonano e non dimenticano, vivono subordinati al loro passato e al risentimento.

Come vediamo da un punto di vista psicologico ed emotivo la vendetta o il desiderio di essa non offre alcun beneficio. Questo impulso, questa esigenza o come vogliamo definirla, consuma l'integrità e annulla non ogni giudizio favorevole ma limita anche completamente la possibilità di avanzare come persona per costruire una realtà più ottimale e Contento .

Può darsi che ci sentiamo attratti da quella sorta di vigilante nei fumetti o nei romanzi in stile Edmon Dantès. Ciò però non nasconde altro che sofferenza e solitudine. La vendetta migliore sarà quindi sempre quella che non viene compiuta o per meglio dire vivere bene e vedere gli altri felici è senza dubbio la migliore vendetta di tutte.

Messaggi Popolari