
Daniel Kahneman è uno dei pochi psicologi ad aver ricevuto il premio Nobel. Il suo grande merito è quello di aver realizzato studi importanti per capire come prendiamo le decisioni economiche. Tenendo presente la profondità del suo pensiero e della sua conoscenza su come decidiamo è bene tenere a mente alcune frasi di Daniel Kahneman . Le sue parole ci portano a riflettere.
Per anni lo psicologo ha lavorato come insegnante e ricercatore presso prestigiose università come Harvard o Michigan. Ha pubblicato anche libri di grande successo come Pensieri lenti e veloci che ha riscosso il consenso del pubblico anche fuori dal settore grazie alla sua capacità di divulgazione.
5 frasi su Daniel Kahneman
1. La mente peggiora tutto
Niente è così grave come quando pensi che lo sia.
Questa prima frase di Daniel Kahneman si riferisce alla tendenza/tentazione che abbiamo a fare pensare sempre al peggio . In realtà si riferisce alla citazione della psicologa Sonia Cervantes che dice: non esiste tempesta peggiore di quella che crei nella tua mente.
Lo sanno bene le persone afflitte da pensieri ossessivi/ripetitivi che sono la causa diretta e la conseguenza dell’ansia. Nella loro mente immaginano situazioni più o meno probabili che non si sono ancora verificate e per le quali soffrono inutilmente. Per questo è importante relativizzare i nostri pensieri e osservarli con distacco.

2. Ammetti i tuoi errori
Fatichiamo ad ammettere gli errori perché significa rinunciare alla sicurezza di qualcosa che già conosciamo.
La seconda frase di Daniel Kahneman ci parla della tipica riluttanza degli esseri umani a farlo prenditi carico dei tuoi errori . Secondo l'autore, alla maggior parte di noi non piace che gli altri mettano in dubbio le nostre azioni. La loro esitazione influisce direttamente sulla nostra sicurezza facendoci sentire più vulnerabili.
Ciò non è affatto positivo in effetti l'incapacità di ammettere i propri errori deriva solitamente da una mancanza di flessibilità sia nelle norme che nei criteri. È una tendenza spesso legata alle proprie convinzioni. Spesso è scioccante essere incolpati per ciò che facciamo perché ci crediamo e talvolta ci aggrappiamo ad esso come se fosse una realtà assoluta.
3. Fare troppo affidamento sulle proprie convinzioni
Ci concentriamo troppo su ciò che sappiamo e ignoriamo ciò che non sappiamo facendo troppo affidamento sulle nostre convinzioni.
Questa frase si riferisce alla precedente. In questo caso però Daniel Kahneman sottolinea il rischio di ignorare quello che non sappiamo. Oggi andiamo oltre: invece di ignorarlo, lo attacchiamo.
Sia sui social che nei telegiornali spesso vediamo persone difendere le cause in cui credono senza tenere conto dei diversi punti di vista sulla questione. Tuttavia, le credenze non sono solo questo. È molto difficile determinare quali siano buoni e quali no in ogni caso bisogna saperli mettere in discussione e rapportarli a determinati valori.

4. Daniel Kahneman cita l'essere sensibili alla pressione
Le persone sono molto sensibili alla pressione e alle sue conseguenze immediate. Gli effetti a lungo termine sono più astratti e più difficili da valutare. Pensiamo al riscaldamento globale: quando la minaccia diventerà concreta, sarà troppo tardi per reagire.
La quarta citazione di Daniel Kahneman ci racconta quanto siamo sensibile alla pressione . Alcune delle questioni più difficili da affrontare ma che richiedono un’azione immediata vengono spesso rinviate o vediamo le conseguenze come lontane. È come se credessimo (o volessimo credere) che non ci influenzeranno o che si risolveranno da sole.
Tutto questo non accade solo con temi di larga scala come il cambiamento climatico ma piuttosto anche nel modo in cui viviamo quotidianamente. Troppo spesso le nostre relazioni falliscono perché non abbiamo fatto nulla per riparare alle conseguenze che sapevamo sarebbero arrivate.

5. Cecità che non ha limiti
Possiamo essere ciechi davanti alle prove e ciechi davanti alla nostra stessa cecità.
Tra le frasi di Daniel Kahneman questa appare nel libro Pensieri lenti e veloci e ci invita a riflettere sulla nostra spaventosa capacità di non vedere ciò che si presenta chiaramente davanti ai nostri occhi. Come possiamo essere consapevoli della nostra cecità?
Aprire gli occhi è un compito difficile. Gli stimoli ci arrivano filtrati le nostre convinzioni dalla prima impressione che ci lascia ingannare e dalle informazioni errate che diamo origine. Non essere consapevoli di come utilizziamo questi filtri e di come ci limitano mina la nostra capacità critica. Dobbiamo pensare al fatto che il mondo in cui ci troviamo non è il mondo in sé ma il mondo particolare che abbiamo costruito.
Tutte le frasi di Daniel Kahneman presentate in questo articolo riflettono i suoi pensieri. La sua passione lo ha portato a scrivere vari libri e a farci riflettere sul nostro modo di pensare e di percepire. Ognuno di loro ci insegna qualcosa di nuovo o ti apre gli occhi su qualcosa che già sapevamo ma che avevamo dimenticato.