Il positivo ma per sradicare i pensieri negativi

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I pensieri negativi generalmente non sono buoni alleati. Ci riempiono di dubbi e preoccupazioni eppure esiste una tecnica per sradicarli. Lo presentiamo in questo articolo.

Non è facile capire perché le persone tendono ad avere pensieri negativi sugli altri e su se stesse. La maggior parte delle volte, anziché fare leva su punti di forza, risorse, potenzialità e attributi da valorizzare, sottolineiamo le nostre debolezze e mancanze, facendo prevalere il sentimento autocritico. Alcune tecniche però possono aiutarci contrastare questa tendenza è l’uso del ma positivo.

Il positivo o il contrario ma è una tecnica per sradicare i pensieri negativi e prevenire atteggiamenti controproducenti che ne derivano. Nelle prossime righe ti spiegheremo in cosa consiste questa strategia.

Quella fauna cognitiva chiamata pensieri

Alcuni comportamenti che si sviluppano attorno a queste sensazioni che gli psicologi cognitivi chiamano distorsioni cognitive sono correlati tra loro pur presentando sottili differenze. Tuttavia è importante distinguere il grado di negatività e di svalutazione che prevale nelle cognizioni, nelle emozioni e nelle azioni.

Molte di queste idee ci colgono di sorpresa e proliferano come germi che invadono la nostra mente e finiscono per creare dei stereotipi .

    Pensieri sulle proprie incapacitàcome se non potessi non ne sono capace o questo non fa per me è troppo.
  • Convinzioni su ciò che pensano gli altri come se potessimo leggere nelle loro menti: tutti mi guardano, guardano i miei vestiti, quelli parlano di me.
  • C'è anche chi, al minimo errore, dimentica tutti i traguardi positivi raggiunti in passato.
  • Avrei dovuto o avrei potuto farlo, questo segna sempre i ricordi.
    Pensieri che predicono a futuro negativo o catastrofico.
  • La tendenza a paragonarsi sempre agli altri e a sottovalutare gli eventi positivi che accadono loro.

Insomma è comune coltivare una serie di convinzioni che promuovono una forte svalutazione di sé e che ci portano a vedere negli altri solo i pregi e in noi stessi solo gli aspetti negativi e infelici.

Questa catastrofica fauna cognitiva non resta ancorata al pensiero ma si muove velocemente e inesorabilmente verso l’azione, suscitando emozioni altrettanto negative. E da lì si costruisce una sorta di sfortunata profezia che si autoavvera.

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Questi pensieri negativi provocano diffidenza e in alcuni casi diventano paranoici. È impossibile passare tutta la vita a dare peso a ciò che gli altri pensano di noi o a immaginare che il mondo sia contro di noi.

Sono grandi alleati di una formula linguistica che si applica alla maggior parte delle frasi per limitare il nostro modo di agire: E peccato che… o Nonostante… . Tutte interiezioni che contraddicono l'affermazione precedente. Insomma, una vera trappola.

Il ma distrugge una frase positiva. Vediamolo con qualche esempio: Lui è una persona molto buona e in generale fa bene le cose ma quando si arrabbia è pessimo; Ci siamo divertiti molto nel fine settimana, non abbiamo litigato ma lui ha un brutto carattere e risponde male.

Il ma inverte gli aspetti positivi della frase precedente.

Le persone pessimiste e catastrofiche raramente pronunciano frasi positive in cui apprezzano se stesse e gli altri; anche quando lo fanno, alla fine li deragliano e li indirizzano nella direzione opposta con quei ma che introducono a descrizione negativa e contrario a quanto detto in precedenza.

Il ma è rivolto anche verso se stessi. Ad esempio: È stato bello finire i compiti velocemente ma lo faccio sempre all'ultimo minuto oppure sono molto studioso/peccato non so parlare fluentemente.

Porre fine a tale sistematizzazione dell'uso del ma è molto difficile poiché una volta entrati in questo meccanismo la ruota tende sempre a girare in senso negativo quasi all'infinito. Invertire questo meccanismo della negatività e passare dal negativo al positivo è difficile ma non impossibile .

Il positivo o il contrario ma tecnica

Per contrastare i pensieri negati è necessario procedere passo dopo passo utilizzando la tecnica inversa, ovvero lasciarli fluire, lasciarli andare e tradurli in parole. Una volta espresso devi usare il ma per reindirizzare la conversazione verso una dimensione positiva.

Il positivo o opposto però è simile al negativo ma che ci indirizza verso pensieri catastrofici ma ci permette di trasformare il negativo in positivo. Ecco alcuni esempi:

  • La bronchite mi esauriva, non potevo lavorare per giorni MA potevo riposare. È stata una mini vacanza assolutamente meritata.
  • Avrei dovuto sapere che non andava bene. Mi ha truffato MA per fortuna erano solo pochi soldi. Questa esperienza mi ha insegnato a prestare maggiore attenzione alle persone di cui mi circondo.
  • Mi guardano perché indosso questa maglietta a fiori, diranno che sono ridicola MA quanto è bello vestirsi come vuoi ed essere libera. Mi stanno fissando? Non mi interessa, devo concentrarmi di più su me stesso e preoccuparmi meno degli altri.

Il positivo o il contrario però ci insegna a farlo imparare lezioni da una situazione . Basta porsi la domanda: cosa mi insegna questa situazione?; Che insegnamento posso trarre da questa esperienza?

Poiché è difficile uscire dall’automatismo squalificante questo passaggio intermedio ci permette di notare che non tutto è catastrofico e che non esiste una situazione negativa in quanto tale ma che è solo una percezione personale squalificante.

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