Fasi del dolore alla fine di una relazione

Tempo Di Lettura ~7 Min.
Le rotture implicano un dolore che deve attraversare fasi come l’accettazione, il senso di colpa e lo shock.

Quando mi sentirò di nuovo bene? Perché passo dalla tristezza a rabbia così veloce? Queste sono le domande più frequenti che si pongono le persone che stanno attraversando il dolore della fine di una relazione. La fine di una storia e il dolore che ne deriva sono alcuni dei temi maggiormente affrontati dalla psicologia del mondo adulto.

A seguito di una rottura sentimentale, la persona attraversa diverse fasi che compongono un vero e proprio quadro di dolore. In questo articolo spieghiamo quali sono queste fasi che seguono alla fine di una relazione.

Fasi del dolore alla fine di una relazione

Fase 1: stato di impatto o shock

È l'inizio del dolore, la fase in cui la persona non riesce a crederci e non ha ancora accettato la rottura e la nuova situazione. Emotivamente, nella fase di impatto o shock, si osserva un'assenza di reazione. La persona si comporta come se nulla fosse successo.

La fase di negazione è molto forte nelle persone che sono state lasciate mentre è meno evidente in quelle che se ne sono andate. Succede che chi voleva scrivere la parola finisce con relazione ha già attraversato la fase di negazione e shock. E per questo chi decide di chiudere la storia ha già elaborato la nuova situazione e non sta vivendo la fase di negazione.

Una volta consapevole della rottura, la persona è in grado di visualizzare ciò che sta accadendo ed è pronta ad affrontare la seconda fase di negazione della perdita.

La fase di negazione è più evidente nelle persone che sono state lasciate mentre è meno evidente in quelle che se ne sono andate.

Fase 2: negazione della perdita

Tra le fasi del dolore che si attraversa alla fine di una relazione c'è quella della negazione. La persona è consapevole di ciò che ha perso ma non vuole accettarlo . Nega questa accettazione e fantastica che la persona perduta ritornerà. Un tipico esempio di questa fase è l’idea che la rottura possa essere stata il risultato di un errore o il culmine di una discussione sfuggita di mano.

Durante la fase di negazione, la mente cerca di trovare soluzioni ai problemi in modo che la relazione possa essere sanata. Questa fase ha una funzione adattiva. Una funzione che mira a guadagnare tempo per digerire la perdita, poter andare avanti con la propria routine e i propri impegni ed essere sempre più consapevoli di ciò che è cambiato.

Fase 3: profonda tristezza

In questa fase inizi a vivere in prima persona la sensazione della rottura. La persona inizia a rendersi conto che qualcosa è cambiato e non tornerà indietro. E proprio le conseguenze di questa perdita sono quelle che generano un profondo tristezza . Tristezza che si accompagna ad una visione negativa del mondo del futuro e di se stessi.

Questa fase parte da un meccanismo psicologico che segue la Terapia Cognitiva di Beck per arrivare ad uno stato di profonda tristezza e depressione. La tristezza è un’emozione necessaria per comprendere veramente la perdita. Un'emozione che ti aiuta a connetterti con quello che è successo e iniziare lentamente a superare il dolore.

Fase 4: senso di colpa

Dopo la fine di una relazione, la fase del senso di colpa è una delle più caratteristiche. In altri tipi di sofferenza la colpa non emerge in modo così marcato. Ed è proprio questa fase una delle più difficili e complicate da superare dopo una rottura.

Il senso di colpa genera veri e propri enigmi in cui ci si chiede cosa si potrebbe aver detto o fatto per portare alla rottura. IL Pensiero orientamento ossessivo

Portare sulle proprie spalle tutta la colpa della fine di una relazione è controproducente e soprattutto molto ingiusto. La coppia non è altro che una squadra composta da due persone e in virtù di ciò le responsabilità di un'eventuale rottura sono sempre da condividere. Dobbiamo reinterpretare il senso di colpa che proviamo per comprenderlo come una responsabilità condivisa per poter orientare il nostro pensiero verso il futuro.

Fase 5: rabbia

Quando la persona comincia a capire che le colpe e le responsabilità non sono solo sue, proverà rabbia. Tra le fasi del dolore alla fine di una relazione c’è quella della rabbia è la cosa più positiva che dà i maggiori benefici perché se qualcuno innesca questo sentimento in noi finiamo per volerlo evitare e cercare di toglierlo dalla nostra vita . E visto che stiamo attraversando una rottura, tanto meglio, vero?

Perché la rabbia è l'emozione migliore che puoi provare dopo la fine di una storia? Perché la rabbia, se ben incanalata, può essere un motore molto potente. Innanzitutto ti tiene lontano dalla persona scomparsa e questo è un passo fondamentale per superare il trauma. Mantenere i contatti con il tuo ex dopo la separazione ti spinge verso fasi di senso di colpa e di tristezza che difficilmente ti permettono di superare la crisi.

In futuro forse potrete diventare buoni amici ma non durante le fasi del dolore. Poiché la rabbia aiuta le persone a tenersi lontane da coloro che causano loro dolore, è essenziale usare la rabbia per migliorare e pensare di più a se stessi. Ma fai attenzione! Non rimanere bloccato in questa fase. Così facendo, la stessa rabbia che ci protegge finirebbe per rivoltarsi contro di noi.

Fase 6: accettazione

Se hai sperimentato e utilizzato la rabbia in modo appropriato passerai alla fase di accettazione. Le emozioni in questa fase non sono del tutto positivo o gratificante. Sono emozioni che ti permettono di vedere quello che è successo come un'esperienza all'interno della tua stessa vita con tutti i suoi pro e contro.

Durante la fase di accettazione la persona comincia a prendere coscienza di ciò che è successo a lui e a sé stessa e a dirigere la mente verso il futuro e non verso il passato. L'accettazione è il modo definitivo per superare la rottura e ti aiuta a pensare a costruire un futuro per te stesso.

Alla fine È importante tenere in considerazione il fatto che le fasi del dolore per la fine di una relazione non sono lineari e sono sempre correlate. Per comprendere la sequenza, spesso sono indicativi i primi istanti successivi alla comparsa del dolore. Fondamentalmente, quanto più recente è la perdita, tanto più mutevoli sono le fasi del dolore. Si può passare dalla fase 1 alla fase 3 per poi arrivare alla fase 2 e poi alla 4.

A seconda di quanto intensamente lavori sulla perdita e sul Dolore le eventuali retrocessioni da una fase all'altra saranno meno frequenti mentre l'avanzamento da una fase all'altra sarà più rapido. Non sentirti insicuro e inizia a guardare al futuro con occhi diversi.

Messaggi Popolari