Libro rosso: come Carl Jung ha redento la sua anima

Tempo Di Lettura ~6 Min.

Lo dicono tra le pagine di Libro rosso Nuovo libro) di Carl Jung si trova l'alchimia di una mente che aspirava a viaggiare negli inferi per riscattare la propria anima . Siamo di fronte a un'eredità intellettuale per molti enigmatica e affascinante, il Santo Graal dell'inconscio, l'opera di un pazzo che a un dato momento è arrivato a ripudiare l'umanità.

Se c'è un mistero ancora da risolvere nel mondo della psicologia riguarda il manoscritto scritto da Carl Gustav Jung tra il 1914 e il 1930. Un'opera incompiuta, un libro a metà tra l'elemento profetico mistico e psicologico che presenta una serie di illustrazioni terrificanti in cui le divinità vengono confuse con i demoni ancestrali.

-Libro rosso Carl Jung-

Pochi hanno tentato di dare una spiegazione logica e razionale di ciò che il padre della psicologia analitica voleva narrare con la sua Nuovo libro . Eppure forse non aveva pretese, forse non dovremmo affatto guardare a un lavoro scientifico e oggettivo in realtà potrebbe essere solo un esercizio catartico una terapia personale con cui dare libero sfogo ai demoni che occupavano la sua mente in una fase di crisi esistenziale .

Comunque dopo la morte di Jung la sua famiglia conservò gelosamente il manoscritto tenendolo sotto chiave in una casa a Kusnacht alla periferia di Zurigo. Nessuno avrebbe dovuto avere accesso al libro, nemmeno gli studiosi e i compagni junghiani. Più tardi, nel 1984, il Libro rosso

Il Libro rosso di Carl Jung è l'opera di una mente in crisi

Questa forza spirituale sottomise l’orgoglio e l’arroganza della mia capacità di discernimento. La mia fede nella scienza mi ha portato via, mi ha privato della soddisfazione che mi davano la comprensione e l'ordine delle cose e mi ha permesso di morire di devozione agli ideali del nostro secolo. Mi ha spinto alle cose più semplici, più preziose ed elementari.

-Libro rosso Carl Gustav Jung-

Ecco uno dei paragrafi del primo capitolo di Libro rosso in Carl Jung. Se conosci la bibliografia di Jung ma non ti sei ancora avvicinato a quest'opera, è bene anticipare che potresti rimanere sorpreso e contraddetto oltre a sentirmi come se avessi un mondo di momenti selvaggi tra le mani. L'aspetto di questo libro è quello di una Bibbia del sacro e del profano rilegata in pelle rossa e con pagine di pergamena color crema inondate di lettere dorate.

È importante sottolinearlo al momento della sua pubblicazione molti junghiani come Andrew Samuels si affrettarono a specificare che Jung non soffriva di alcun disturbo mentale. C'è anche chi dichiara che l'opera non è altro che il risultato di uno scoppio psicotico scaturito da una delle discrepanze tra Jung e Freud.

Non è così. In realtà, quella vissuta da Carl Jung fu una profonda crisi personale legata anche a una nuova tappa della sua vita, quella da cui scaturì la sua evoluzione intellettuale. Jung iniziò a redigere il manoscritto nel 1914 in concomitanza con l'inizio della prima guerra mondiale momento in cui lo psichiatra svizzero sperimentò una profonda delusione nei confronti dell'umanità e un crudo scetticismo nei confronti del razionalismo scientifico della sua epoca.

Lo scopo catartico del Libro Rosso

IL Libro rosso è innanzitutto un diario personale. La difficoltà che si incontra nel tentare di districare la complessa rete di simboli, codici e autoalchimie in esso contenuta è l'evidente impossibilità di sezionare o sezionare la mente di uno dei massimi rappresentanti del mondo onirico.

Jung esplorò la propria psiche, il rapporto con l'inconscio e l'architettura profonda di cui si professava esploratore privilegiato. Ha usato la tecnica psiconautica dare sfogo alla propria fantasia e dare forma alle varie pagine; attraverso la meditazione ha lasciato fluire le immagini e ha dato vita a illustrazioni accompagnate da descrizioni.

Fu così che emersero una serie di archetipi che poi si sarebbero sviluppati e i suoi universi più oscuri, quell'ombra che a volte non vorremmo riconoscere come nostra ma che tuttavia fa parte del nostro essere.

Un fatto curioso e meraviglioso riguardante la primissima pubblicazione di Libro rosso nel 2009 lo erano testimonianze di alcuni pazienti in Carl Jung. A differenza di altri, hanno capito lo scopo di questo lavoro.

Mentre alcuni si sono lasciati sorprendere da questo oceano letterario popolato da alberi di saggezza, cervelli rettiliani, draghi divoratori e serpente kundalini altri ricordavano i consigli che il dottor Jung dava loro:

Ti consiglierei di trascrivere tutto nel modo più elegante possibile in un bel libro con copertina rigida. Potrebbe sembrare che banalizzi le visioni ma è proprio ciò di cui ha bisogno per liberarsi dal loro potere. Se fai così, se li guardi con questi occhi, il potere di attenzione che hanno su di te cesserà. […] Li rappresenta nella sua fantasia e prova a dipingerli. Poi, quando saranno racchiusi in un libro prezioso, potrà aprirlo e sfogliarne le pagine e per lei sarà la sua chiesa - la sua cattedrale - i luoghi silenziosi del suo spirito dove rigenerarsi. Se qualcuno ti dice che tutto questo è malato o nevrotico e tu lo ascolti, perderai la tua anima perché la si trova in quel libro.

Saggio consiglio di un grande maestro la cui ombra sotto forma di eredità intellettuale ancora ci delizia e stupisce.

Messaggi Popolari